Diverse sono le correnti di pensiero che riguardano la nascita della Salsa, dovute forse alla sua natura molteplice e ibrida causata dalle innumerevoli trasformazioni e contaminazioni che ha subito nel corso della storia.
Punto fermo restano invece le sue origini, che la vedono come una sintesi e una fusione dei ritmi a lei antecedenti, come il Son, la Rumba, il Mambo e la Guaracha, mantenendo però anche una vena tribale data dall’impronta africana.
A tal proposito è doveroso fare un passo indietro, ed esattamente, alla scoperta del Nuovo Mondo.
E’ infatti dopo il 1492 che ha inizio la colonizzazione spagnola, tra le altre terre, anche di Cuba che subisce variazioni drastiche e definitive nella composizione etnica, che vedono la scomparsa quasi totale della popolazione autoctona dell’isola.
Questo portò gli spagnoli ad introdurre una nuova forza lavoro: la schiavitù nera dell’Africa.
Senza scendere troppo nei particolari della colonizzazione ispanica e dell’importanza dell’influenza africana che tratteremo dettagliatamente negli articoli seguenti, diciamo che la mescolanza etnica, culturale, religiosa e musicale di queste due popolazioni vede nascere, tra le altre cose, ritmi nuovi e dà origine ai precursori della più giovane Salsa.
Camminando a grandi passi nella storia, arriviamo agli anni ’60 dove, spinti dalla crisi economica e dalla repressione politica causata dall’embargo degli USA contro l’Isla Grande, molti cubani furono spinti ad emigrare in cerca di fortuna e di una vita migliore nell’Eldorado americano.
Approdano così a New York e, più precisamente nel “Barrio”, quartiere latino della città, popolato già da portoghesi, colombiani, venezuelani, portoricani, uruguaiani e, con loro, le loro diverse culture intrise di storia e tradizioni musicali.
Il Son Cubano trova quindi terreno fertile nel Barrio e inizia il suo mutamento, incontrando altrettanti ibridi musicali tra i quali il Jazz, il Rhythm’n’blues, la Cumbia colombiana, la Rumba cubana, La Bomba e la Plena portoricane , e così via.
Prende vita così un nuovo ritmo ricco di passione, colore, divertimento e comunicazione che abbatte ogni barriera culturale e razziale: la Salsa Metropolitana.
Questa nuova figura musicale prende sempre più piede, tanto da attirare l’attenzione delle case discografiche americane che si trovarono tra le mani un prodotto altamente commerciale ma privo di nome.
Non potendo chiamarlo Son data la grande somiglianza con la parola inglese sound, dovettero trovare una parola facile da ricordare, ma che allo stesso tempo fosse un sinonimo di miscela. Venne definito quindi il termine Salsa.
Se da un lato fu etichettato questo nuovo genere musicale, e in seguito di ballo, per renderlo più vendibile in tutto il mondo, il “coccodrillo verde” (Cuba), resta fedele alle sue tradizioni, chiamandolo tutt’ora, Casino.
Al di là di tutto, anche se noi sappiamo esserci diversi stili di salsa, quali la cubana, la portoricana, la colombiana, la venezuelana, la New York, la Los Angeles, ecc., per noi la Salsa rimane una, con i suoi ritmi, la sua passione, il suo ballo e la sua comunicazione che, ancora oggi dopo tanti anni, racchiude un unico grande universo: quello salsero.